In molte culture del mondo, i gatti sono considerati tra gli animali più mistici. Questo è dovuto, ovviamente, principalmente ai loro occhi luminosi. Nell'antichità, gli uomini non riuscivano a spiegare questa caratteristica dei gatti e attribuivano loro ogni sorta di proprietà straordinarie.
Tuttavia, ai nostri giorni, ora che gli scienziati hanno chiarito le origini di questo fenomeno, questi animali continuano a essere considerati con riverenza. Molti li considerano ancora sacri e attribuiscono loro attributi divini.
Perché gli occhi dei gatti brillano al buio?
A differenza degli esseri umani, i gatti hanno pupille ovali che, a seconda dell'illuminazione, possono restringersi fino a diventare fessure o dilatarsi fino a coprire quasi l'intera iride. Confrontando la struttura degli occhi dei gatti con quella degli esseri umani, i gatti hanno un'acuità visiva significativamente superiore. Tuttavia, mentre l'occhio umano può distinguere tre spettri e sette colori, i gatti riescono a distinguere solo una tonalità blu-verdastra.
Ecco solo alcune delle caratteristiche dei nostri preferiti:
L'occhio destro e quello sinistro hanno campi visivi separati che si sovrappongono. Questo spiega la visione tridimensionale dei gatti.
Il campo visivo di un gatto è di 285 gradi, mentre quello di un essere umano è di soli 210.
Gli occhi distinguono le tonalità del blu, dell'azzurro, del verde, ma percepiscono il rosso come grigio.
L'occhio del gatto nota i minimi movimenti.
I gatti non hanno nemmeno il cosiddetto "punto cieco", perché il loro cervello riceve informazioni da entrambi gli occhi contemporaneamente.
Gli occhi dei gatti non brillano al buio, ma riflettono la luce e l'intensità di questo fenomeno è determinata dalla fisiologia.
La parte nascosta dell'occhio del gatto è concava. Davanti ad essa si trova il cristallino, chiamato tapetum. È il tapetum che permette ai gatti di riflettere la luce, che noi percepiamo come luminescenza.
È interessante notare che la struttura del cristallino è simile in tutti i gatti, ma la composizione chimica varia. Se il cristallino è perlescente, brilla di più, mentre se il tessuto è pigmentato, la luminosità assume una tonalità viola.
Che colore possono riflettere gli occhi di un animale domestico?
Molti hanno notato che gli occhi dei gatti brillano di colori diversi al buio. Questa iridescenza è causata dal tapetum lucidum e dai pigmenti presenti al suo interno.
Poiché la composizione chimica del cristallino varia nei gatti, il tapetum potrebbe non coprire l'intero fondo oculare, ma solo una piccola porzione. Per questo motivo, la luminescenza appare in varie tonalità: giallo, viola, ma più comunemente osserviamo verde e giallo.
In rari casi, anche la razza può influenzare il colore. Ad esempio, i gatti siamesi hanno tipicamente una sfumatura cremisi negli occhi.
Perché gli occhi dei gatti brillano al buio, mentre quelli degli umani no?
La struttura dell'occhio umano è diversa da quella di un gatto. La capacità riflettente della nostra retina è molto più debole, ma anche noi a volte abbiamo la capacità di "lucidare gli occhi". Basta guardare delle brutte fotografie per vedere le pupille rosse, il che è molto fastidioso per molte persone.
La nostra retina può brillare solo durante un lampo molto breve e potente. Durante un fascio di luce focalizzato, la nostra pupilla si restringe per riflesso, bloccando un gran numero di fotoni che entrano nell'occhio, i quali vengono poi riflessi dalla retina. È così che i nostri occhi iniziano a brillare di un colore "rosso sangue". Ma perché rosso?
Il fatto è che la retina è progettata in modo tale da essere semplicemente disseminata di vasi sanguigni. È grazie a loro che la luce riflessa acquisisce la sua caratteristica tonalità.
I gatti sono animali meravigliosi e, nonostante la loro natura capricciosa, sono amatissimi da molti. Possiedono un dono straordinario: la capacità di condividere calore e conforto con le persone. Si potrebbe osservare all'infinito la loro grazia ed eleganza, chiedendosi: come ci riescono? E, naturalmente, le risposte diventeranno molto più interessanti man mano che studieremo la loro fisiologia.
Vladislav Ryabinin
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